Descrizione
«La Città di Andria conta – allo stato attuale – 15 alberi ogni cento abitanti, un numero molto più alto rispetto ai comuni limitrofi ed alla stessa città di Bari. Dunque, non credo che questo sia un dato completamente negativo. Stiamo, invero, cercando di colmare un gap di oltre dieci anni, di totale assenza di intervento sul tema verde in città dal 2010 al 2021: un arco temporale lunghissimo nel quale non è stato piantato nemmeno un albero, non c’è stato alcun intervento di piantumazione». Sono le parole dell’Assessore alla Qualità della Vita Savino Losappio dopo la pubblicazione del report di Coldiretti che anche quest’anno – come già da qualche tempo a questa parte – pone Andria tra gli ultimi posti in classifica per numero di alberi. «Non solo messa a dimora di nuovi alberi – spiega l’Assessore – C’è stata anche una perdita di numerose piante, dovuto ai mancati interventi manutentivi e questo ha determinato la loro malattie e la conseguente morte. Finalmente siamo riusciti a a cambiare rotta e proprio di recente abbiamo operato la piantumazione di 160 alberi, donati da Ferrotramviaria nell’ambito del grande progetto di interramento.
C‘è un altro progetto, del valore di 200mila euro, di concerto con il Settore Lavori Pubblici grazie al quale andremo a sostituire tutte le piante che sono state abbattute per malattia e quindi mettere a dimora nuovi alberi. Ricordo anche il progetto di riqualificazione della Villa Comunale, già deliberato e in via di realizzazione, con sostituzione sempre di alcune piante e l’incremento conseguente del patrimonio arboreo.
In più siamo riusciti, con la collaborazione anche di privati, a piantare altri alberi per esempio nel Parco della Memoria Covid nel quartiere di San Valentino o nel Parco dedicato ad Enza Angrisano in via Ceruti.
Da ultimo voglio ricordare a tutta la città che con il il progetto Pinqua saranno realizzate ulteriori aree verdi e piantati nuovi alberi ed essenze. Alla luce di tutti questi interventi e di altri che opereremo – conclude Losappio – entro il 2026 riusciremo ad invertire quel dato pur consolidato da anni».
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Ultimo aggiornamento: 26 febbraio 2025, 16:52