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Descrizione
Questa mattina nell’ennesimo raid a Gaza è stata colpita la chiesa della Sacra Famiglia. Ci sono 8 feriti: due donne, due uomini feriti gravi e 4 altri meno gravi tra cui padre Gabriele Romanelli che, solo venerdì scorso, nella manifestazione pro Palestina nella parrocchia del SS. Sacramento aveva salutato il sindaco Giovanna Bruno e la città tutta con un messaggio di preghiera, speranza e pace.
«Non più tardi di venerdì scorso, durante la serata conclusiva dell'Oratorio Estivo del Santissimo Sacramento, in un momento coraggioso di testimonianza e riflessione, abbiamo lanciato il grido di Pace e la richiesta non solo di 'cessate il fuoco', ma di interventi autorevoli e risolutori contro il genocidio in corso a Gaza – spiega la prima cittadina - Con bambini, giovani, famiglie, comunità parrocchiale, abbiamo ascoltato in diretta Padre Gabriele Romanelli, che si è collegato a lungo con noi e ci ha raccontato, con la sua delicatezza e incisività, quanto accade nella Striscia e dintorni.
Padre Gabriele ha chiesto a tutti unità, preghiera, solidarietà. Ha raccontato del suo rapporto quotidiano con papa Francesco, che ogni giorno in semplicità lo chiamava per avere notizie dai luoghi di guerra. Ha raccontato dell'incoraggiamento che arriva da Papa Leone.
Ha chiesto e ribadito che la Pace spetta alle scelte di ciascuno di noi, a partire sai nostri territori. Ha sorriso, commosso, per la solidarietà della nostra Città, della Comunità del Santissimo Sacramento, di tutte le iniziative che anche dalla nostra terra si stanno moltiplicando per sensibilizzare i potenti della terra.
E poi ci ha fotografato la sofferenza, la paura, il diritto allo studio negato, il diritto alla vita negato, alle cure, al cibo. Ci ha detto che non ci sono più nascondigli sicuri, che è saltato tutto. Che i civili sono bersagli continui.
Questo è Gaza.
E in questo inferno, proprio padre Gabriele è uno dei feriti del vile attacco israeliano di oggi.
A lui la nostra vicinanza e solidarietà, a lui che è uno dei tre sacerdoti cattolici ormai rimasti a presidiare la Striscia, a lui che è un presidio di accoglienza e conforto, il nostro abbraccio, l'augurio di una pronta guarigione, la disponibilità di fronte a qualsivoglia necessità.
Carissimo Padre Gabriele, Andria si stringe a te, ai feriti tutti, alla Palestina.
Non abbiamo più parole per denunciare l'orrore ma abbiamo tutta la volontà di essere a tua, a vostra disposizione.
Resisti Padre Gabriele, resistete!».
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Ultimo aggiornamento: 17 luglio 2025, 13:44