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No alla dolina di Gurgo quale vasca di laminazione.

La decisione questa mattina all’esito del sopralluogo

Data :

16 aprile 2025

No alla dolina di Gurgo quale vasca di laminazione.
Municipium

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La dolina di Gurgo non sarà utilizzata quale vasca di laminazione. Questa la decisione all’esito del sopralluogo di stamane a cui hanno preso parte gli Assessori alla Visione Urbana, alla Qualità della Vita ed al Quotidiano, insieme al Tecnico incaricato del progetto, ing. Andrea D’Oria, l’Assessora regionale all’Ambiente Serena Triggiani, la consigliera regionale Grazia di Bari, alcuni consiglieri comunali e Forum Ambientalista, nonché dei geologi.
«La nostra posizione è stata sempre la stessa – ha ribadito l’Assessore Savino Losappio - cioè di netta contrarietà al progetto perché abbiamo rappresentato l'importanza del sito di Gurgo sia dal punto di vista della tutela della biodiversità sia dal punto di vista archeologico e geologico. L'abbiamo espresso per iscritto e l'abbiamo confermato in V Commissione in Regione e lo abbiamo fatto anche questa mattina. Siamo convinti che ci siano soluzioni alternative che saranno da noi sostenute, partendo dall’idea che sia necessario comunque realizzare l'opera, anche per una maggiore tutela della città da eventi catastrofici e da eventuali inondazioni».
 «Anche oggi al Gurgo é andata come ritenevamo corretto e desideravamo – commenta l’assessore Anna Maria Curcuruto – il Gurgo ormai è stato escluso dagli interventi idraulici previsti nel progetto dell’ufficio tecnico del Commissario del dissesto idrogeologico.
 Semmai con l’Ass. Triggiani ed i geologi della SIGEA presenti, catturati dalla bellezza e dalla peculiarità del sito, vincolato dal PPTR e qualificato come “geosito UNESCO”, abbiamo parlato di un PROGETTO DI VALORIZZAZIONE, da finanziare con i fondi dell’assessorato regionale Ambiente, per l’accessibilità, la valorizzazione e la visita del Gurgo».
 Dopo il sopralluogo, i tre assessori Losappio Curcuruto e Loconte con il dirigente all’Ambiente ing. Botrugno, hanno visionato con il progettista ing. Andrea D’Oria ed i suoi collaboratori una possibile alternativa, suggerita dallo stesso progettista, quale possibile recapito per l’intercettazione di parte delle acque provenienti da monte, poste a sud del centro urbano. «L’ipotesi, nuova e diversa – aggiunge l’assessore Curcuruto - potrebbe comportare opere idrauliche nettamente meno impattanti sul paesaggio rurale, di quelle ora previste.
Sarà ora il progettista a preparare una bozza preliminare che il comune di Andria potrà verificare, anche con i geologi che si sono resi disponibili e, soprattutto consultando preventivamente l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, che si non si era espressa positivamente sul progetto precedente.
Nell’incontro si è parlato anche dei lavori di riqualificazione previsti e finanziati per il tratto urbano del canale esistente e della possibilità di integrare quei lavori di recupero con interventi di riqualificazione degli ambiti a loro prossimi, con altre misure di finanziamento, assegnate al comune per la rigenerazione urbana, per realizzare spazi verdi adiacenti al canale, a servizio del quartiere».
«Da questo incontro – aggiunge l’Assessore Mario Loconte – abbiamo anche avuto l’opportunità di apprendere dall'ing. D’Oria lo stato del procedimento relativo alla messa in sicurezza del tratto tombato del canale Ciappetta Camaggio. Atto che per il Comune di Andria significherebbe apertura, dopo la messa di sicurezza di via Carmine, anche di via Eritrea e via Dott. Camaggio. Dette procedure sono prossime alla procedura dell'appalto integrato. E questo significa poter prevedere entro l'anno l'avvio di ulteriori opere di messa in sicurezza strategiche per la città di Andria sul piano della viabilità».

Ultimo aggiornamento: 16 aprile 2025, 19:15

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