La Conferenza dei Sindaci della Asl Bat, riunitasi questa mattina a Palazzo di Città ad Andria e convocata dal presidente Nicola Giorgino, si è espressa nella quasi totalità dei suoi componenti contro il trasferimento della sede legale della Asl da Andria a Barletta.

Il parere dei sindaci è giunto a seguito di relazioni tecniche supportate anche dalla Direzione Generale della Asl Bat che hanno illustrato come il trasferimento della sede legale comporterebbe, tra spese legate a spostamento degli apparati e spese per ristrutturazione dei locali, un costo pari a circa 2 milioni di euro.

I sindaci, quindi, stante anche una situazione di grave crisi economica con continui tagli ai quali gli enti locali devono far fronte, hanno deciso di esprimersi contro il trasferimento della sede legale della Asl Bat da Andria a Barletta, visti i costi proibitivi dell’operazione che sarebbero poco comprensibili in termini di economicità agli occhi dei cittadini. Inoltre il Sindaco di Andria, avv. Nicola Giorgino, ha fatto presente agli altri sindaci che nel mese di luglio il Consiglio Comunale potrà licenziare la delibera relativa alla cessione nei confronti della Asl da parte del Comune dell’immobile dove sono ubicati gli uffici della sede legale, sulla scorta di un protocollo d’intesa già siglato precedentemente con la Direzione Generale.

La Conferenza dei Sindaci ha quindi approvato all’unanimità un documento relativo al Piano di Riordino Ospedaliero approvato dalla Regione Puglia.

Nel documento si impegna il Presidente della Conferenza dei Sindaci della Asl Bat a formalizzare alla Regione Puglia la richiesta inderogabile di rispettare il rapporto posti letto non inferiore a 3,1 (1150 circa); a sollecitare la Regione Puglia ad attuare celermente sui territori privi di servizi ospedalieri (Minervino Murge, Spinazzola, Margherita di Savoia, San Ferdinando di Puglia e Trinitapoli) sia la medicina territoriale di base che i Poliambulatori specialistici e nelle more a mantenere attivi i nosocomi di Trani e Canosa di Puglia, classificandoli a ospedali di base, al fine di rispondere efficacemente al bisogno del diritto alla salute delle rispettive comunità; a sollecitare la Regione Puglia a finanziare il nuovo ospedale di Andria e senza ulteriori indugi ad accelerare le procedure di individuazione del sito più idoneo ad ospitare le strutture ospedaliere.

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