Tra le iniziative che l’Amministrazione Comunale di Andria intende intraprendere per celebrare in maniera solenne il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia vi è la proposta del riconoscimento di una ricompensa al Valor Civile, per i pregi delle azioni svolte dai patrioti Niccolò Montenegro e Federico Priorelli. Tale proposta è stata formalizzata con l'approvazione di una delibera di Giunta, trasmessa alla Prefettura, ai sensi di legge, per l'avvio della necessaria istruttoria.
Le ricompense al Valor Civile, istituite per premiare atti di eccezionale coraggio che manifestano preclara virtù civica e per segnalarne gli autori come degni di pubblico onore, possono essere concesse anche a reparti militari, Enti e Corpi, i cui membri abbiano compiuto collettivamente atti di coraggio ed inoltre a coloro che compirono gli atti, ai sensi della Legge n.13/1958, scientemente esponendo la propria vita a manifesto pericolo per tenere alti il nome ed il prestigio della Patria.
Tra i suoi concittadini Patrioti, la Città di Andria ha annoverato Niccolò Montenegro (nato ad Andria il 20 Marzo 1839) e Federico Priorelli (nato ad Andria il 14 Agosto 1831), protagonisti dell'epopea risorgimentale, le cui azioni hanno contribuito a rendere l'Italia unita.
Niccolò Montenegro aderì nel 1860 al Battaglione delle Camice Rosse, intimo di Giuseppe Mazzini che lo ebbe appassionato seguace ed al Garibaldi, che l’annoverò tra i suoi volontari e, infine, a molti illustri stranieri del tempo come Victor Hugo, Dumas figlio, Gorge Sand, Edgard Quinet. Figlio di Giuseppe Montenegro, “benemerito d’Italia”, giudice di pace e fervente repubblicano sin dall’epoca delle rivoluzione del 1820-21 e del 1848, più volte incarcerato a causa delle sue idee patriottiche. Anche gli zii di Niccolò Montenegro, Nicola e Francesco, nutrirono sensi civili e idee liberali, sino a subire processi e persecuzioni, alimentando quel clima patriottico mazziniano e risorgimentale, che costituì l’impegno assiduo del più giovane erede. Fondò la “Giovane Italia”, giornale politico di cui divenne direttore.
Federico Priorelli prese parte alla spedizione di Sapri, ove capitanò la 3^ Compagnia, brigata “Peucetia”. Quindi fu arrestato e tradotto nel carcere napoletano della “Vicaria”. Sottoposto a torture, senza cedere nell’animo, veniva trasferito nelle carceri di Foggia, Cerignola, Barletta e Molfetta ed, infine, all’Isola di Ponza. Il 27 Giugno 1857, con Nicotera e Falcone, alla testa di 33 congiurati e 32 uomini di equipaggio al seguito, scese a Ponza, a bordo del vaporetto Cagliari. A Sapri, come è noto, lo stesso Pisacane persa la vita; il Nicotera e altri, tutti condannati a morte. Il Generale Garibaldi, dopo lo sbarco in Sicilia, ordinò che si aprissero le prigioni di tutti i detenuti politici. Così Priorelli veniva alfine liberato. Il Colonnello Liborio Romano, delegato da Garibaldi, con decreto del 16 Settembre 1860, lo nominava Capitano di Fanteria, grado con cui Priorelli fece la Campgna d’Italia nel 1860-61. Nicola Fabrizi, Capo dello Stato Maggiore, vicino a Mazzini, gli consegnava una pubblica attestazione, con medaglia commemorativa, proveniente da Torino il 26 Ottobre 1866.