Dare voce alle persone non udenti, dotando il  Comune di Andria di uno strumento che faciliti  a chiunque la richiesta di aiuto in caso di emergenza e non solo. Questo lo scopo del  nuovo sistema di comunicazioni “Pedius” presentato a Palzzo di Città.”E' un'applicazione per smartphone che consente letteralmente di dare voce ad un sordo”, ha spiegato l'assessore all'innovazione Tecnologica, Francesco Leonetti. «L'abbiamo adottata  per favorire le comunicazioni verso la Polizia Municipale. Come Comune, abbiamo fatto una convenzione che permetterà agli utenti di Andria di utilizzare l'app in modo gratuito, perchè normalmente questo tipo di traffico viene tariffato”.
Andria è dunque tra i primi comuni del Mezzogiorno a dotarsi di questo software che, sostanzialmente, converte in voce le normali chat testuali favorendo l'utilizzo di questo sistema da parte dei non udenti, ma anche di altre categorie.”Pedius nasce dalla storia di Gabriele – ha detto Lorenzo Di Ciaccio, inventore di Pedius, una start up finanziata anche da Telecom – Gabriele è un ragazzo sordo che ha fatto un incidente ed in quel momento non è riuscito a chiamare aiuto. A lui è stata fatta un'intervista in una nota trasmissione televisiva e dopo quella intervista ho pensato che io avrei avuto una soluzione a questo problema. Ho cominciato ad immaginare Pedius, poi ho visto che non c'era nulla di simile, ho lasciato il lavoro ed ora Pedius è un'azienda con 8 dipendenti”. Quindi  il convertitore agisce sul testo scritto in chiamata per sintetizzare con una voce artificiale il messaggio all'utente chiamato e viceversa trasforma la voce in testo per la persona non udente. E' possibile utilizzare il software di chiamate anche verso chi non ha la app o chi ha un telefono fisso. Sviluppi futuri che l'Assessore all'Innovazione Tecnologica inquadra in un più ampio ragionamento di inclusione sociale dato anche che questo progetto è stato realizzato in collaborazione con gli assessorati ai Servizi Sociali ed alla Polizia Municipale.”In questo modo sperimentiamo una prima azione di reale inclusione – ha detto Francesco Leonetti – Questo è un primo esempio concreto. Questo progetto non si limita solo ai non udenti, ma pensate anche a coloro i quali hanno subito interventi alle corde vocali od agli anziani. Queste persone non sono autonome, se hanno bisogno di contattare qualcuno od un'emergenza. Noi in questo modo riusciamo a togliere la parola disabile almeno per questo compito”.

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