Si è inaugurata sabato 25 agosto, nello straordinario scenario di Castel del Monte la XVI edizione del Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi, con una magnetica lettura dell’attore Sergio Rubini del celebre racconto di Hermann Melville sullo scrivano Bartleby.
Si tratta di una lettura concerto (unica replica: stasera 26 agosto, sempre a Castel del Monte, sempre alle ore 21.30) dove Sergio Rubini è stato accompagnato dal pianoforte di Umberto Sangiovanni, dalla voce di Gabriella Profeta, e dal basso di Adriano Malcovich.
Un’inaugurazione felicissima, la platea strapiena, il pubblico a volte divertito, a volte e poi alla fine commosso, preso dall’altalena dei sentimenti – ironia, comicità, sorpresa fino ad arrivare al drammatico finale – che il racconto di Melville – maestro nel raccontare le ossessioni, basti pensare al suo romanzo principale, Moby Dick –  e che l’interprete e regista Sergio Rubini ha saputo porgere con altissima maestria e nello stesso tempo con semplicità, facendo comprendere e cogliere al pubblico tutte le sfumature di questo racconto-capolavoro, come hanno dimostrato gli interminabili applausi tributati all’attore e ai musicisti alla fine della serata.
“Il testo di Melville è un caposaldo della letteratura americana, apre la strada alla psicologia e al teatro dell’assurdo con almeno 50 anni di anticipo; è un’indagine sulla depressione e sull’inconscio quando di queste due parole non si sapeva ancora nulla. Ha una portata rivoluzionaria – ha detto Rubini – ed è anche ironico, spietato. Abbiamo scelto un reading che non è uno spettacolo teatrale, è una maniera più discreta di arrivare allo spettatore”.
Forse ha contribuito alla riuscita di questa magica serata – dove erano presenti e felicissimi del risultato anche il sindaco Nicola Giorgino e l’assessore alla Cultura Antonio Nespoli – il particolare “feeling” che l’attore Sergio Rubini, pugliese di nascita, ha con Castel del Monte. Queste le sue dichiarazioni, quasi un racconto sentimentale e biografico: “Trovo che Castel del Monte sia un fiore all’occhiello non solo della Puglia ma di tutto il nostro paese. Fa piacere vedere come questo luogo affascinante, misterioso e magico sia ben conservato e perfettamente tenuto. Ci venivo da bambino, e conservo gelosamente le foto mie a quattro o cinque anni quando venivo qui in visita con i miei genitori. Penso alla mia ammirazione di allora, che rinnovo ora. Poter recitare qui in questo spazio inimitabile mi procura una forte emozione. Ringrazio il Comune di Andria per avermi dato questa possibilità e per aver offerto al pubblico della mia regione una programmazione così variegata e importante”.
Finale di serata più “leggero” con il concerto, orecchiabile e spiritoso, dei Montefiori Cocktail in uno spazio recuperato al teatro e alla musica del centro storico di Andria, la biblioteca Sant’Agostino, anche lì strapieno con i ragazzi che si davano il cambio, e pubblico molto molto giovane e coinvolto. E poi via tutti quanti in uno dei tanti bar e caffè della città sveglia e divertita in giro per piazze e vicoli fino a tarda notte.
 
 
 

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