Benedetto Miscioscia, assessore alle Attività Produttive della Città di Andria e coordinatore regionale delle “Città dell'olio pugliesi”, ha scritto, tra gli altri, al Governatore regionale Vendola ed al Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, on. Paolo De Castro, prendendo posizione sul nuovo metodo di etichettatura nutrizionale, recentemente adottato dalla Gran Bretagna, che assegnerebbe al nostro olio extravergine d'oliva il bollino rosso per mettere in guardia i consumatori riguardo prodotti alimentari da evitare.
“Fermo restando il comune obiettivo di contrastare il problema dell'obesità e del sovrappeso delle nostre popolazioni – scrive Miscioscia – non si comprende bene quale sia stato il criterio seguito dalla Food Standards Agency, (l’Agenzia responsabile della salubrità del cibo nel Regno Unito), nell'assegnare il bollino rosso anche all’olio extravergine di oliva, peraltro considerato per eccellenza 're della dieta mediterranea' e, paradossalmente, accomunato erroneamente ad un comune grasso di origine animale. Questa decisione potrebbe favorire la diffusione di un messaggio distorto a discapito dell’intero settore dell’export alimentare, ed in particolare dell’olio extravergine di cui la nostra regione è il principale produttore. Tutto questo nel mentre numerosi studi scientifici dimostrerebbero, al contrario, i benefici prodotti da una dieta ricca di grassi monoinsaturi come quelli contenuti nell’olio extravergine di oliva, al fine del contenimento del peso corporeo. Se è vero che la lotta al “cibo spazzatura” deve partire da una comunicazione diretta al consumatore, trovo fuorviante e non corrispondente inserire l’olio extravergine d'oliva, alimento portante della nostra dieta mediterranea, recentemente riconosciuta patrimonio dell’umanità dall'Unesco, tra gli alimenti considerati critici per la salute”.
“Per tale ragione – conclude Miscioscia – in qualità di coordinatore dell’associazione dei trentadue comuni delle “Città dell’olio” della Regione Puglia, chiedo un immediato intervento nelle opportune sedi istituzionali deputate, al fine di contrastare una tale proposta e, soprattutto, per difendere le prerogative del nostro olio extravergine di oliva, per il suo alto valore biologico, nutrizionale e salutistico. Intervento necessario anche per prevenire il possibile effetto fuorviante che una simile etichettatura potrebbe determinare”.

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