“Ancora una volta questo territorio non viene considerato alla pari di altri territori della Regione Puglia” – commenta il Sindaco di Andria, avv. Nicola Giorgino, riguardo l'assenza del nuovo ospedale di Andria dai finanziamenti inseriti nella Delibera Cipe.
“In Regione erano state date ampie rassicurazioni sul fatto che il nuovo ospedale di Andria sarebbe stata una priorità al pari dei nuovi nosocomi di Taranto e della Valle D'Itria, ma così non è avvenuto. Perché, allora, senza alcun confronto con le istituzioni locali, si è proceduto in tal senso? Quali logiche, non di natura economica o tecnica, ma forse politica, hanno portato a tali decisioni? Francamente le spiegazioni dell'assessore regionale Amati, seppur pronte e ben argomentate, non ci rasserenano affatto. Infatti, già in passato, attraverso numerosi incontri istituzionali si era detto che, a fronte della chiusura degli ospedali di Trani, Canosa, Minervino e Spinazzola, sarebbero stati attivati celermente i servizi territoriali. Ma così non è stato. Quindi, con rammarico ma estremo realismo, facciamo presente che il diritto alla salute, costituzionalmente sancito e garantito, non trova riscontro nella sesta provincia pugliese, visto che abbiamo anche il più basso numero di posti letto per abitante della Regione Puglia. Diversi indizi fanno la prova del disinteressamento della Regione Puglia nei confronti di questo territorio, ma noi rappresentanti istituzionali, come il sottoscritto assieme ad altri Sindaci ed al Presidente Ventola, stiamo cercando di difenderne e salvaguardarne l'autonomia ed i diritti fondamentali”.
“Pretendiamo atti concreti e, laddove, come nel caso del riordino e dell'accorpamento delle province, il Consiglio e la Giunta regionale se ne dovessero lavare le mani, saremo pronti a scendere in campo con tutti i mezzi a nostra disposizione affinché le nostre comunità vengano rispettate a Bari così come a Roma. Guai a scherzare sul diritto alla salute. Anche questa, quindi, non è una sterile battaglia di campanile, ma, come in altri casi, una vera e propria lotta civile a tutela delle nostre comunità. Alziamo la voce oggi per non vedere affossati i diritti delle nostre comunità domani”.

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