Riaprirà il prossimo 4 maggio il Mercato Settimanale del lunedì, limitatamente alle oltre 40 postazioni di vendita di prodotti alimentari ed ortofrutticoli.

La decisione è stata presa al termine dell’incontro tenutosi stamane a Palazzo di Città, convocato dal Commissario Straordinario per definire le modalità di riapertura in sicurezza.

Il protocollo condiviso dalla Gestione Straordinaria e dal competente settore comunale con le associazioni di categoria prevede ingresso ed uscita del pubblico nel tratto individuato alle spalle dello stadio, uso di mascherine e guanti, contingentamento ingressi, disinfettanti, controlli a cura di alcuni steward impegnati dai commercianti e vigilanza ordinaria assicurata dal personale di Polizia Locale.

I posteggi verranno distanziati, rispettando la collocazione progressiva attuale, l’uno dall’altro, e sfalsati in obliquo per evitare che siano posti uno di fronte all’altro.

Con questo protocollo di sicurezza il mercato alimentare riaprirà appunto il 4 maggio e, all’esito del suo svolgimento, si potranno introdurre altri eventuali correttivi nei prossimi lunedì.

Ovviamente la riapertura con queste modalità è in deroga, è assolutamente straordinaria ed è sperimentale e se dovessero verificarsi criticità rilevanti, l’ordinanza di apertura potrebbe essere revocata in tutto o in parte.

“Ma questo non deve succedere” – aggiunge il Commissario Straordinario, dott. Gaetano Tufariello.

Quanto al mercato del lunedì nella sua composizione totale, è stata concordata la convocazione, di un altro tavolo, per definire il protocollo di sicurezza da adottare quando la normativa nazionale prevederà l’apertura dei mercati e del commercio al dettaglio, ovvero dal 18 maggio in poi.

“In questa ottica – spiega Tufariello – affronteremo il tema della sicurezza già il prossimo martedì ed incontreremo le organizzazioni di categoria.

Ad Andria ci sono quasi 500 posteggi e quindi quando sarà possibile riaprire noi saremo già dotati del protocollo, perchè poi se apriamo e dovessero esserci dei problemi, saremmo costretti a richiudere e questo non deve succedere”.

 

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