I dati che emergono dalla indagine di Cittadinanzattiva sulle mense scolastiche, che qualificano Andria come la città più cara di Puglia, vanno circoscritti e spiegati.
Il prezzo preso a riferimento da Cittadinanzattiva pari ad € 5,90 (la fascia D – più alta) è quello determinato sin dal 2018 come tariffa del servizio a domanda individuale. L’aumento delle tariffe, infatti, risale ad una decisione della Giunta Comunale dell’allora amministrazione del novembre 2018, che sarebbe entrata in vigore a gennaio 2019. Una decisione che portò al raddoppio delle tariffe del servizio a domanda individuale fino ad allora previste a causa della situazione di pre-dissesto finanziario dell’Ente e della conseguente approvazione del piano di riequilibrio, sottoposto al controllo della Corte dei Conti.
Le medesime tariffe furono confermate a maggio 2020 dal Commissario Straordinario, con una delibera assunta con i poteri della Giunta Comunale: fascia più bassa 3,10 euro; a salire 4,90 – 5,60 e fascia più alta 5,90. Unico parametro di modulazione del tariffario è l’ISEE famigliare.
L’amministrazione Bruno, all’atto del suo insediamento a ottobre 2020, non ha potuto fare altro che applicare le tariffe correnti, adeguandosi al piano di riequilibrio in corso. Perché, infatti, va ricordato che il costo del servizio mensa rappresenta elemento finanziario che concorre alla definizione del Piano di Riequilibrio.
Anche in questo caso la tariffa pagata dalla famiglia è parametrata a quattro fasce ISEE che stabiliscono una diversificazione del prezzo, che può oscillare da € 3,10 ad € 5,90 a seconda della diversa capacità contributiva del nucleo familiare. E’ previsto altresì un abbattimento pari al 50% della tariffa prevista per ciascuna fascia per ogni altro figlio fruitore del servizio. Si rappresenta che solo il 29% delle famiglie paga il prezzo pari ad € 5,90; la restante parte paga una tariffa inferiore.
Per l’anno scolastico 2023/2024 la Giunta Comunale con Deliberazione n. 201 del 17/11/2023, ha previsto di erogare un contributo, una tantum, finalizzato a un ristoro sociale delle famiglie per alleggerire il costo sostenuto. Misura che entrerà a regime a partire dall’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2023 da parte del Consiglio comunale convocato per mercoledì 29 maggio.
«Il costo della mensa scolastica lo abbiamo sempre considerato un vulnus – dichiara il sindaco Giovanna Bruno – Anche qui, per un problema ereditato da scelte della passata amministrazione, siamo corsi ai ripari provando a dare un segnale di alleggerimento alle famiglie, facendoci carico di individuare risorse atte ad attutire l’impatto economico del servizio. In un bilancio che si basa su debiti da smaltire e su paletti insormontabili entro cui agire, questa amministrazione ha tenuto fede al suo impegno di attenzione alle persone, prevedendo una misura concreta di aiuto. L’obiettivo resta quello di incidere ulteriormente, nel prossimo futuro».
Di seguito la tabella riassuntiva delle tariffe.
SETTORE SERVIZI SOCIALI DEMOGRAFICI EDUCATIVI
Servizio Pubblica Istruzione
SERVIZI A DOMANDA INDIVIDUALE ANNO 2024 |
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SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA (IVA compresa ) |
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TARIFFA A PASTO |
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FASCIA ISEE |
1° figlio fruitore |
Per ogni altro figlio fruitore (*) |
FASCIA A: da €. 0,00 a €. 6.000,00 |
€ 3,10 |
€ 1,55 |
FASCIA B: da €. 6.000,01 a €. 11.000,00 |
€ 4,90 |
€ 2,45 |
FASCIA C: da €. 11.000,01 a €. 15.000,00 |
€ 5,60 |
€ 2,80 |
FASCIA D: da €. 15.000,01 in su |
€ 5,90 |
€ 2,95 |
(*) In caso di nucleo familiare con più figli fruitori del servizio mensa, la riduzione della tariffa a pasto sarà applicata al figlio che fruisce del servizio mensa per un minor numero di giorni alla settimana.