Inaugurato a Martano (LE) l’uliveto della memoria, con l’apposizione di 18 targhe lignee riportanti ciascuna il nome di una vittima di femminicidio e un codice QR code attraverso cui poter leggere la relativa macabra storia.

Un albero anche in memoria di Graziella Mansi, uccisa dal branco umano il 19.8.2000, ai piedi di Castel del Monte.

Con i genitori e una delle sorelle di Graziella, la sindaca ha portato il saluto della Città e il ringraziamento per l’attenzione manifestata dagli organizzatori e da tutte le altre istituzioni intervenute.

“Con i tanti i sindaci presenti, abbiamo accompagnato i familiari delle vittime, chiamati ancora una volta a rivivere il loro immenso dolore.

Scorrere le storie assurde di donne che non ci sono più è un pugno allo stomaco, ogni volta. E incredibilmente, proprio nel mentre della cerimonia, ci è giunta notizia dell’ennesimo femminicidio, nel torinese.

Non se ne può più, è una guerra quotidiana. È una cultura della violenza che va scardinata, con ogni mezzo, incidendo al massimo sull’educazione e su un sistema normativo realmente efficace, dall’inquadramento del reato all’individuazione dei colpevoli, alla certezza della pena, alla riabilitazione dei colpevoli, al supporto ai famigliari”.

I ragazzi delle scuole hanno fatto da cornice attenta, emotivamente coinvolti in questo percorso di memoria triste, che si intreccia con il messaggio di pace degli ulivi della nostra terra.

Presenti anche parlamentari, consiglieri regionali, provinciali e la presidente del consiglio regionale Loredana Capone, oltre ad altre autorità civili del leccese.

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