Il surreale e il paradosso dominano il palcoscenico, la drammaturgia tradizionale cede il posto all’anti-pièce, La Cantatrice chauve: l’originalità di una comunicazione, anche caotica, trasforma la parola in pura percezione sonora.
E’ quanto gli alunni del “Carafa” hanno proposto, nell’Auditorium del SS. Sacramento, il 9 maggio scorso, diventando protagonisti di una storia ambientata in Inghilterra che, in realtà, ruota intorno a conversazioni, forse, incomprensibili o, meglio, a una serie di dialoghi senza senso, battute che evidenziano la pochezza di un mondo borghese senza ideali.
Gli Smith e i Martin, la domestica e il pompiere non sono che il prodotto di una società scandita da abitudini, dominata dalla incomunicabilità di personaggi che hanno in comune solo l’appartenenza ad un contesto che li ha resi degli automi.
Il recitato è stato proposto al pubblico in lingua originale francese, i canti sono stati eseguiti in lingua inglese e la scenografia non ha trascurato alcuna forma di comunicazione, inserendo il linguaggio del corpo, attraverso la danza.
I numerosi alunni, se perplessi, inizialmente, di rivestire ruoli scenici all’interno di una società assurda, sono stati, poi, trascinati in un crescendo di situazioni paradossali, di facezie insensate, ma tali da coinvolgere il pubblico che, a fine spettacolo, ha tributato un’entusiasta standing ovation agli artisti e agli esperti che hanno magistralmente allestito e diretto lo spettacolo: Mariangela Graziano per la Musica e il Canto, Ilde Inchingolo per la Danza e la Coreografia, Francesco Martinelli per la Recitazione e la Regia dello spettacolo. Il Dirigente Scolastico, prof. Vito Amatulli, dopo aver ringraziato l’Assessore alla Pubblica Istruzione, avv. Paola Albo, i docenti impegnati nel progetto , proff.ri N.Cassano, M.Corallo, F.Gesù, R.Mansi, G.Porro ed E.Terlizzi ha ricordato che tale attività rientra nel FONDO SOCIALE EUROPEO – P.O.N. ASSE I – OBIETTIVO SPECIFICO 10.1 – AZIONE 10.1.1A Progetti di inclusione sociale e lotta al disagio nonché per garantire l’apertura delle scuole oltre l’orario scolastico soprattutto nelle aree a rischio e in quelle periferiche” e che la formazione dei giovani passa anche attraverso iniziative finalizzate a trasmettere una cultura della motivazione e dell’inclusione.
A sua volta l’assessore Albo ha sottolineato “quanto il “Carafa” non sia nuovo a tali esperienze e non tralasci occasione per articolare l’offerta formativa in modo versatile e proficuo”.