Anche Andria ha preso parte giovedì 22 febbraio in Campidoglio all’incontro nazionale delle città di pace, promosso dal coordinamento Nazionale enti locali per la pace e diritti umani, in collaborazione con Roma Capitale, in vista della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che si svolgerà il 21 marzo a Roma.
A due anni dall’invasione russa dell’Ucraina, mentre la guerra continua a fare strage di innocenti a Gaza e in tante altre parti del mondo, nel solco tracciato dal pensiero e dall’azione di Giorgio La Pira oltre cento sindaci amministratori locali si sono incontrati per riflettere sul contributo che le città possono dare alla costruzione della Pace. Sindaci, assessori, consiglieri e funzionari impegnati per la pace, insieme a tanti giovani, istituzioni, uomini impegnati come don Luigi Ciotti, Dario Nardella, il sindaco di Roma Gualtieri. Tanti gli appelli al disarmo ed al cessate il fuoco, che si rinnoveranno anche oggi 24 febbraio in occasione della giornata di mobilitazione nazionale per la pace, con tante iniziative sparse su tutto il territorio nazionale.
A rappresentare Andria c’era l’assessore alla Bellezza Daniela Di Bari. «Ci siamo ritrovati per riflettere e incidere sul ruolo che le città possono svolgere per fare la pace in questo tempo di guerre di tensioni e sofferenze insostenibili – commenta l’assessore – ed eccoci insieme, città come cantieri di pace, come artigiani della Pace con azioni e gesti concreti, con scelte di Pace, per ricostruire una coscienza, una cultura della Pace, una politica di Pace che si esprima attraverso la cura, educandoci ed educando alla pace come impegno pubblico e bene comune, come tenda stabile nei luoghi, nell’umanità, nel creato.
La strada è la Pace, percorriamola, facciamola».
«Abbiamo fatto una scelta di campo precisa – ricorda il sindaco Giovanna Bruno – orientando ogni nostra azione alla pace. Vogliamo essere costruttori di pace, lo mettiamo in atto concretamente, nel quotidiano.
Siamo convinti che si parta da ciascuno di noi e facciamo la nostra parte. La pace non è un tema differibile. Non è filosofia. È il nostro vivere quotidiano. Dobbiamo essere costruttori di pace».