Illustrati ieri i risultati dell’incontro tenutosi a Palazzo di Città fra gli esperti, coordinati dal dott. De Robertis (del Servizio sociale), che compongono l’Equipe multidisciplinare specialistica integrata per il contrasto dell’abuso e maltrattamento infantile e la violenza di genere.

E’ emerso che anche ad Andria il fenomeno dei minorenni vittime di abusi segue il trend nazionale, dettagliatamente descritto nell’analisi statistica della Direzione Centrale della Polizia Giudiziaria (dal 2020 fino a giungo 2022).

Sono aumentati i reati di “abuso dei mezzi di correzione”, “violenza sessuale” e “violenza sessuale aggravata perchè commessa presso gli istituti di istruzione”, la diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite, l’adescamento online, il cyberbullismo e il sextortion.

Preoccupa anche il sensibile abbassamento dell’età dei minori coinvolti: gli infra 14 enni. Costante e sempre preoccupante è la richiesta di aiuto da parte di donne vittime di violenza che si rivolgono al Cav o ai Servizi sociali comunali.

L’equipe è stata costituita nel 2009 ed ha predisposto le prime linee guida comunali per il contrasto della violenza intrafamiliare.

Nel 2016 la Regione Puglia ha provveduto a definire le Linee guida regionali per uniformare le azioni e coordinare i processi di intervento.

L’incontro è servito ad individuare le principali attuali criticità nella rete dei servizi che intervengono ogni qualvolta si registrano episodi di violenza verso i minori o verso le donne e le necessarie intese da raggiungere per operare al meglio, prima nella protezione e poi nella cura dei traumi subiti.

Sarà necessario potenziare tutti i cosiddetti “terminali di rilevazione” per l’individuazione precoce delle situazioni a rischio, ossia tutti coloro che hanno la possibilità di osservare condizioni e comportamenti indicatori di un vissuto di violenza domestica (insegnanti, medici di medicina generale, pediatri, educatori del tempo libero), chiarendo modalità e canali istituzionali per la segnalazione.

Altro aspetto rilevante emerso è il fenomeno del bullismo e la richiesta delle scuole di avere maggiori informazioni per poter intervenire a fini educativi e contrastare comportamenti devianti.

Nel predisponendo Piano di Zona saranno definite specifiche azioni e destinate risorse per la formazione degli operatori (a più livelli), per interventi informativi/formativi, ma anche per lo studio di nuovi modelli organizzativi.

Il primo di questi modelli riguarderà il cosiddetto “Codice Rosa”, cioè il protocollo assistenziale intraospedaliero in condizioni di urgenza-emergenza.

Un gruppo ristretto di esperti del tavolo, con il coinvolgimento in primis della Direzione del Presidio Ospedaliero, metterà a punto il sistema di accoglienza e protezione delle vittime di violenza che accedono al Pronto Soccorso. Saranno definite le priorità di accesso, in ambienti riservati, sarà valutato il livello di rischio, sarà effettuato un inquadramento diagnostico anche psicologico, verranno standardizzate le procedure di aiuto e protezione con l’attivazione immediata delle altre agenzie territoriali competenti (Centro antiviolenza, Servizi sociali, Forze dell’Ordine, ecc.).

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