Abbiamo voluto vivere, simbolicamente, con la città, questo momento di memoria di una delle pagine più brutte della nostra città.

Ci siamo recati in Piazza Carolina e Luisa Porro, ma non siamo riusciti a rinvenire negli atti della toponomastica la spiegazione del perché piazzetta sia stata intitolata alle due sorelle Porro.

Cercheremo di andare avanti con la storia, sappiamo che per certo è uno dei pochissimi luoghi di Andria che porta il nome di due donne, perché tutta la toponomastica andriese è tutta al maschile, come un po’ accade in tutte le città e uno dei motivi per il quale la Giunta comunale, proprio nella giornata dell’ 8 marzo di domani , delibererà un atto che va nella direzione dell’accoglimento di una revisione della toponomastica, anche della valorizzazione delle figure femminili.

E siamo qui in rappresentanza dell’amministrazione e con il Presidente del Consiglio di tutto il consiglio comunale, ringraziamo tutti i presenti, l’ingegnere Vincenzo Porro, nipote delle sorelle Porro, che già l’anno scorso con l’amministrazione ha condiviso un semplicissimo momento di passaggio e ricordo.

Siamo consapevoli del fatto che la nostra città ignora quanto è accaduto, si ricorda facilmente l’orecchio strappato all’arbitro di calcio e non invece storie come queste, ma non per la storia in se, ma per quello che significa e per quello che ha portato dietro.

Mi ha impressionato tantissimo che negli atti del processo, il racconto della donna che ha inveito ulteriormente su una delle due sorelle, già morte , saltando sul suo corpo.

Abbiamo qui anche Gianni Massaro, figlio di un altro compianto cittadino andriese, il preside Pasquale Massaro che curò la traduzione degli atti del processo, visto che i testimoni parlavano soltanto in dialetto.

È tutta una storia che va riscoperta, e non è casuale nemmeno, la presenza di Don Giovanni Monaco, attuale direttore parroco dell’Oratorio Salesiano.

L’Oratorio è stato uno dei beneficiari del grande cuore delle sorelle Porro che avevano all’epoca un lascito importantissimo che consentiva all’opera salesiana di cominciare a vedere messi insieme i suoi primi pezzi di costruzione.

Quindi è la storia di una comunità intera: con questo omaggio simbolico-conclude il Sindaco- stiamo coinvolgendo tutti i ragazzi delle scuole superiori della città di Andria, a cui ho inviato una lettera.

Lo facciamo più che altro con il richiamo alla pagina degli atti del processo, che si sono poi trasformati nel prologo di un libro importante, che riguarda la famiglia Porro, e che racconta tutto quello che a livello sociale, politico, economico, si muoveva in quel tempo nella nostra città e al contorno”.

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