Sabato 4 marzo 2017, si è svolta presso il Santuario Madonna dei Miracoli, in Andria, la XIV^ del “Premio Donna dell ‘Anno” a cura dell’Associazione Madonna dei Miracoli.

Tale iniziativa tende ad offrire una valenza culturale ad una ricorrenza (quella della Donna), ormai diventata solo pretesto di festa vuota e folklorisitica.

L’Associazione Madonna dei Miracoli in queste quattordici edizioni ha voluto premiare quelle donne che si sono distinte in ambiti culturali, sociali ed ecclesiali, sottolineando la grandezza del genio femminile.

Quest’anno la scelta è caduta sulla Dott.ssa Stefania Ciriello, medico di base di Amatrice che, accompagnata dal nostro concittadino don Fabio Gammarrota, Parroco di Amatrice, ci ha offerto una testimonianza veramente toccante perché non solo ha parlato da medico ma soprattutto da madre che, nel terremoto del 24 agosto, ha perso un figlio di soli 22 anni.

Dalla sua esperienza personale raccontata tra momenti di slancio ma anche di lacrime è emerso un grido: in momenti come questi ciò che ci aiuta ad andare avanti è l’abbraccio della solidarietà, il calore della condivisione, la compagnia. Un invito rivolto a tutti i presenti, ma in modo particolare alle Istituzioni, rappresentate dal nostro Sindaco, Avv. Nicola Giorgino, veramente toccato dalla testimonianza, a cui fù chiesto e per suo tramite agli Amministratori, di governare le Città con cuore di padre.

Una testimonianza forte che ha fatto notare come dalle macerie dell’IO si ricostruisce il NOI sociale, politico ed ecclesiale, come ebbe a dire don Ettore Lestingi, nel moderare la serata.

Nel suo saluto, don Gianni Massaro, Vicario Generale della Diocesi, ha ringraziato di cuore la Ciriello, per la grande lezione di vita data.

L’iniziativa inoltre è stata onorata anche da un Messaggio del ne Mons. Luigi Mansi, assente per altri impegni pastorali.

L’Associazione Madonna dei Miracoli, ringraziata e lodata dal Sindaco per l’opera che compie nel Santuario e oltre i suoi confini, da sempre è impegnata a dare spessore culturale alla nostra Città ultimamente addormentata e appiattita su se stessa.

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