L'imponente operazione, effettuata dai Carabinieri dei NAS di Bari, sul fronte della sofisticazione ed adulterazioni dell'olio extra vergine d’oliva, getta ancora una volta ombre sinistre su un mercato agricolo tra i più importanti del nostro comparto primario.Pur se l'olio così contraffatto non è dannoso per la salute ma il sapore era comunque sgradevole,”il danno portato all’immagine ed all’economia del nostro territorio è enorme- osserva l’assessore al Marketing e Sviluppo Economico, dott. Domenico de Nigris e vice Presidente nazionale dell’Associazione Città dell’Olio-, ancor di più se si considera come proprio i Carabinieri hanno sventato l’invio di un’ingente partita di olio pseudo extra vergine d’oliva nel mercato nord americano, dove maggiori sono le attenzioni e le speranze del nostro mondo produttivo. Ringraziamo quindi i Carabinieri e tutte le Forze dell’Ordine che, con sacrificio e abnegazion,e riescono a mettere fine a queste malavitose azioni fraudolente ma nel contempo lanciamo un accorato appello affinché mondo produttivo, organizzazioni del settore ed istituzioni, a tutti i livelli, cooperino per smascherare altre possibili speculazioni e azioni fraudolente messe in atto in questo nostro settore olivicolo. Un rapporto sinergico tra i vari soggetti che deve portare le soprattutto le Associazioni –autentico termometro del mercato- a confrontarsi continuamente con le Forze dell’Ordine ogni qualvolta si riscontrino delle anomalie ed alterazioni nel mercato produttivo. Ma nello stesso tempo rivolgo un accorato invito alle Associazioni ed alle Cooperative a collaborare con gli Assessorati allo Sviluppo Economico, a qualsiasi livello, per intraprendere insieme ogni possibile strada atta a favorire la commercializzazione e la conoscenza del nostro prodotto genuino”. Nello stesso tempo oltre ad invitare i consumatori a diffidare dei generi venduti a basso costo, rivolgiamo –prosegue De Nigris- un chiaro e preciso monito al mondo della distribuzione a non acquistare partite di olio extra vergine d’oliva a prezzi impossibili se si considerano i sempre più elevati costi di produzione. Chi compra olio extra vergine d’oliva sottocosto non può non sapere che sta comprando quasi certamente un prodotto contraffatto e quindi favorisce certe dinamiche. Dobbiamo mettere fine a questa assurda storia che a fronte di una produzione nazionale media annua di circa 5 milioni di tonnellate di olio d’oliva, l’Italia commercializzi ben 11 milioni, oltre il doppio, di prodotto di cui non si conosce molto spesso la provenienza”. “Queste speculazioni –sottolinea a sua volta il Coordinatore regionale per la Puglia dell’Associazione Città dell’Olio, Massimo Greco- mettono in ginocchio il nostro sistema produttivo, fatto per lo più da associazioni di produttori che aspettano di molire il loro prodotto e di raccogliere quindi il lavoro di un anno di fatica. Purtroppo oggi assistiamo a frantoi, a cooperative ad organizzazioni di produttori che non riescono ad avere sbocchi produttivi sufficienti, proprio a causa di una concorrenza sleale e truffaldina, che immette a prezzi stracciati prodotto sofisticato ed adulterato. Dopo il latte di bufala, il vino e l’olio d’oliva, per le nostre produzioni tipiche è giunto il momento di richiedere controlli e azioni più efficaci e durature a tutela delle nostre eccellenze e della sopravvivenza della stessa agricoltura meridionale”.

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