La proposta di rimodulazione del Piano di riequilibrio finanziario del Comune di Andria, che andrà all’attenzione del Consiglio Comunale il giorno 11 c.m., rappresenta una sfida per tentare il risanamento finanziario dell’Ente e migliorarne il suo funzionamento, potenziando e qualificando le sue risorse umane.

La prima parte della consigliatura è stata fortemente caratterizzata da questi problemi.

Siamo consapevoli che il risanamento dei nostri conti pubblici è un percorso complicato, ma diventa una sfida a cui non potevamo rinunciare o indugiare consapevoli che il perdurare del caos finanziario e organizzativo, in cui da almeno un decennio languiva il comune di Andria, non ci avrebbe consentito la credibilità necessaria per affrontare l’altra e ancor più importante sfida, quella dello sviluppo economico della città, convinti come siamo che non potrebbe esistere alcuna politica di post risanamento se non conseguiamo l’obiettivo del risanamento.

E’ importante aprire, dunque, una nuova fase dell’azione amministrativa e politica nel governo della città ripartendo dalla conoscenza della nostra storia e dalle opportunità che la modernità ci offre.

La consapevolezza, infatti, è in primo luogo accettazione del rischio, è assunzione di responsabilità, è la visione futura per se e per la propria famiglia in un contesto consolidato quale è la città di Andria dove solo chi vuol esser cieco può non vedere le opportunità e gli straordinari vantaggi competitivi esistenti.

Abbiamo bisogno di ritornare a governare la nostra città in sofferenza ormai da troppi anni e le leve pubbliche da sole non bastano, occorre una rinnovata consapevolezza e scommettere sui punti di forza di questa città, i cui effetti si inizieranno a vedere con molta probabilità solo nel 2023.

Il Consiglio Comunale ha, dunque, una motivazione valida per esaminare il provvedimento, migliorarlo se del caso, e poi approvarlo con sollecitudine e senso di responsabilità verso la comunità.

Piuttosto che risentire più volte le ragioni di una scelta rispetto a un’altra, c’è bisogno di azioni concrete e tangibili per i cittadini.

Poi riprenderemo il confronto politico, ma almeno in questa occasione occorre muoversi insieme, senza bandiere o appartenenze a tutti i costi, nel nome di questo ritrovato orgoglio e prospettiva.

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