Con deliberazione numero 15 del 14 aprile 2020, adottata con i poteri del Consiglio Comunale, il Commissario Straordinario ha approvato le seguenti variazioni agli articoli 6.2, 6.7 e 6.8 del capo VI delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA), approvate dalla Giunta regionale con deliberazione n.2951/1995, pubblicata sul B.U.R.P. n. 87 del 04/08/1995 unitamente al Prg e al Regolamento Edilizio.

L’art. 6.2 è stato modificato stabilendo, al capoverso n. 5, la possibilità di effettuare – in assenza di P.P. e/o di piani di recupero, in zona A1, nel centro storico – non solo interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ma anche di restauro e risanamento conservativo così come definiti all’art. 3, comma 1, lettere a), b) e c) del DPR 380/2001 ed ss.mm.ii..

Analogamente all’art. 6.7, dopo l’ultimo capoverso, è stabilito che “In dette zone sono permessi interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo, nonché ristrutturazione edilizia, così come definiti all’art. 3, comma 1, lettere a), b), c) e d) del DPR 380/2001 ed ss.mm.ii.

La deliberazione commissariale – si legge nell’atto – , è legata, in un’ottica di adeguamento ed attualizzazione delle norme, alla necessità di riqualificazione e recupero del patrimonio storico/architettonico ambientale esistente, con particolare riferimento alle zone tipizzate A1, A2, e A3, che soffrono di uno stato diffuso di degrado, a causa anche della necessità di adeguare tipologie abitative e destinazioni d’uso alle attuali esigenze abitative ed economiche.

E tra le modalità utili per conservare l’organismo edilizio si individua anche l’intervento di “restauro e di risanamento conservativo”, ai sensi dell’art.3 comma 1 lett.c) del DPR 380/2001.

Si rende così possibile l’insediamento delle piccole attività economiche, commerciali, artigianali, ricettive, per l’ospitalità turistica, in relazione alle opportunità offerte dal ricco patrimonio culturale, storico e naturale della città di Andria, per il rilancio economico del Centro storico e delle sue attività tradizionali.

“Per incentivare l’iniziativa privata nei processi di riqualificazione delle zone A1,A2 e A3 – spiega il Commissario Straordinario, dott. Gaetano Tufariello – è necessario semplificare le procedure, concepite negli anni novanta, attualizzandole ad oggi.

Con questa deliberazione svincoliamo il soggetto interessato dall’obbligo della pianificazione esecutiva, mai attuata per iniziativa pubblica e di rado attuata in passato per iniziativa privata, per la difficoltà di coinvolgimento di proprietà fondiarie fortemente parcellizzate”.

“Con questa deliberazione dunque si consentono – aggiunge a sua volta il sub commissario con delega all’Urbanistica, arch. Anna Maria Curcuruto – “Interventi di recupero, restauro e conservazione degli edifici a rilevanza storica, anche con riferimento ai singoli organismi edilizi, in linea con il dettato della legge regionale 21/2008 che ha inteso promuovere la rigenerazione di parti di città di sistemi urbani, in coerenza con strategie comunali e intercomunali finalizzata al miglioramento delle condizioni urbanistiche, abitative, socioeconomiche, ambientali e culturali degli insediamenti umani”.

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