«Le polemiche fanno solo male all’intero territorio, soprattutto quando sono strumentalmente alimentate da chi, pur avendo governato la città per nove lunghi anni, con risorse a disposizione, nulla ha fatto quanto meno per avviare un discorso inter-istituzionale allargato e continuativo con tutti gli enti che in qualche modo hanno la gestione di Castel del Monte, spacchettata in tanti rivoli di responsabilità. Il Comune è solo un tassello di questo quadro e da qualche anno ha assunto su di sé anche adempimenti non di propria competenza, pur di agevolare la fruizione del maniero e renderlo sempre più accattivante dal punto di vista ricettivo.
Eventi del calibro di Gucci, Piovani, Scamarcio, rafforzamento del Festival Castel dei Mondi, realizzazione del percorso pedonale/naturalistico Stupor Mundi; intensificazione raccolta differenziata: sono solo alcune delle azioni divenute ormai organiche. Tra pochi giorni ci sarà un ulteriore evento internazionale di valorizzazione del maniero. Il nulla ereditato da chi ci ha preceduto al governo della città, ormai, è storia. Certo, molto dipende anche dal grado di civiltà dei fruitori del maniero su cui c’è tanto lavoro da fare come comunità». Il sindaco Giovanna Bruno commenta così il dibattito che imperversa da giorni su Castel del Monte, ricordando quali siano le responsabilità attualmente incombenti sugli enti interessati.
Spetta all’assessore alle Radici Cesare Troia, delegato alla valorizzazione del bene patrimonio Unesco, ripercorrere le azioni fin qui messe in campo dall’ente comunale. «La situazione, ereditata e disastrosa, in cui versa Castel del Monte è ben nota a questa amministrazione che fin dal suo insediamento ha provato a porvi rimedio con una serie di azioni – spiega l’assessore Troia – Con riferimento alle ultime polemiche sollevate a mezzo stampa, è bene rilevare che l’ente comunale si è già attivato da luglio segnalando al Polo museale situazioni di degrado e chiedendo al contempo l’avvio di un tavolo interistituzionale con gli attori principali afferenti al territorio che ospita il sito Unesco. Tuttavia vanno subito chiarite le competenze intorno ad esso: quelle del Comune di Andria – e questo il centrodestra con i suoi ex amministratori dovrebbe saperlo – si fermano alla gestione della Pineta divenuta di sua proprietà con l’Amministrazione precedente, sottraendola di fatto all’ARIF e imputandola al bilancio comunale, e che questa Amministrazione ha dovuto riqualificare portando a compimento il relativo progetto, il cd. “Stupor Mundi”, che la precedente amministrazione aveva lasciato dormire nei cassetti. Un altro intervento di riqualificazione del verde di tutta la Pineta, fino ai piedi del Maniero federiciano, è stato reso possibile grazie al bando del Ministero che il sottoscritto, allora Presidente Vicario del Parco, durante la gestione commissariale, inserì nel progetto complessivo anche la riqualificazione di determinate aree all’interno del parco. Altra azione in cui siamo direttamente coinvolti è l’apertura e la gestione dell’Infopoint attraverso il GAL. E sempre il sottoscritto, allora Presidente Vicario del Parco, riuscì ad ottenere dalla Direzione della Asl BT (che si ringrazia) il presidio di emergenza con lo stazionamento di ambulanza, mai avuto sino al 2017 e che continua sino ad oggi. Risale al 2018, poi, la mia sollecitazione al Polo Museale di dotarsi di un piano di gestione di Castel del Monte. Cosa che poi il Polo ha fatto ed è a tutt’oggi agli atti, in quanto documento necessario per la gestione del bene, che ne fotografa la situazione con possibili interazioni con gli altri enti e da cui si sarebbe dovuti partire per migliorare la condizione e la fruibilità del luogo, perché mette in evidenza i punti di forza e di debolezza della situazione attuale sulle quali il Ministero e gli altri enti di livello superiore dovrebbero intervenire con azioni e risorse strutturali, come ad esempio il potenziamento e la gestione del servizio di trasporto che collega il Castello a tutte le città vicine.
Dopo di che le nostre competenze si possono dire esaurite. Val la pena, infatti, ricordare che la gestione della SS 170 è di competenza dell’ANAS, mentre la strada che sale al Castello dall’intersezione della 170, la SP 8, è di competenza della provincia BAT; ancora, le questioni strettamente ambientali sono di competenza del Parco dell’Alta Murgia e la gestione del maniero è della Direzione del Polo Museale – MIC Ministero della Cultura. Ciononostante, come emerge dai verbali delle riunioni svoltesi da luglio scorso con il Polo museale e tutti gli altri attori, il Comune di Andria ha già posto in campo alcune azioni che sono di fatto oltre le competenze (vedi il presidio di Polizia Locale), ed ha sollevato tra le altre anche la questione parcheggi, che sono gestiti da privati non avendo spazi pubblici fruibili. E a questo proposito ci siamo permessi di suggerire di cercare soluzioni alternative, come ad esempio la fruizione del Centro Ricerche Bonomo che possa gestire l’accoglienza anche dopo le ore 18,30».
Il Comune si è fatto anche portavoce di alcune proposte concrete rispetto al problema del bivacco e della gestione del bene a partire dalle ore 18,30, perché fino a quell’ora vige l’apertura dell’infopoint, c’è il presidio di Polizia Locale e terminano le visite guidate al Castello. L’assessore Troia sottolinea per questo la necessità di distinguere la gestione del territorio durante l’apertura del Maniero da tutto quello che succede a partire dalle 18,30, dopo cioè la sua chiusura.
«Durante l’incontro promosso dal Polo Museale a seguito della nostra segnalazione sul bivacco – prosegue l’assessore alle Radici – ho ribadito la necessità di regolamentare il flusso degli autoveicoli con un varco che ne impedisca il transito se non ai soli mezzi autorizzati nonché l’implementazione dei servizi di videosorveglianza. Questo dovrebbe disincentivare lo stazionamento e l’occupazione di suolo pubblico al Maniero federiciano. E’ chiaro che è necessario regolamentare anche con ordinanze ad hoc di cui ci faremo carico nelle aree di nostra competenza. Da luglio si sono succeduti due tavoli interistituzionali. Il prossimo con Provincia Bat e Polo Museale è calendarizzato per lunedì 2 settembre: ci aspettiamo risposte concrete rispetto a quanto denunciato e contestualmente proposto. Da ultimo – conclude Troia – sento solo di consigliare vivamente a tutte le figure istituzionali che hanno a cuore le sorti di quel territorio di abbandonare la polemica politica sterile e strumentale per impiegare le energie verso la redazione di proposte concrete da sottoporre ai loro rappresentanti di governo per interventi risolutivi già delineati nel Piano di gestione di Castel del Monte».