“Credo sia specifico obbligo di un Sindaco parlare sempre con chiarezza ed esprimere compiutamente il proprio punto di vista, in relazione a questioni vitali per la comunità amministrata. Riferitamente agli assetti della sesta provincia, anche a fronte di dichiarazioni paradossali, ho mantenuto un atteggiamento politicamente corretto, evitando di polemizzare ed avendo a cuore principalmente gli interessi collettivi di questa nuova realtà istituzionale. Oggi sento il dovere, prima di tutto morale, di esplicitare quanto dal sottoscritto registrato in questi mesi di affannosa discussione per addivenire ad una sintesi proficua, che fosse base solida per assicurare uno sviluppo duraturo a questo territorio. Anche perché quanto verificatosi il 22 novembre u.s., nella riunione dei sindaci, convocata dall'Assessore Regionale alla Sanità, Alberto Tedesco, per la decisione sulla sede legale della neonata azienda sanitaria locale (ASL BAT/1), ha reso plasticamente la dimensione di partite che, purtroppo, si stanno giocando ad altri livelli e su altri tavoli. Conservo ancora la nota datata 18.10.2005, inviatami a mezzo fax, dal Sindaco di Barletta, in cui questi, bontà sua, notiziava i colleghi che vi era “un’unica proposta in discussione” relativamente alla ubicazione delle sedi istituzionali della sesta provincia, allegandola. In quella proposta di dislocazione di tutti gli uffici, la sede legale della ASL BAT/1 era individuata nella città di Andria. Nell'incontro barese presso l'Assessorato Regionale alla Sanità, il Sindaco di Barletta ha voluto assumere il ruolo di colui che celebra le esequie di qualsiasi possibilità di accordo tra i sindaci riguardo il futuro assetto della sesta provincia, declinando il proprio convincimento circa l'assenza (su tutto) di qualsiasi intesa e proponendo con forza la candidatura della sua città ad ospitare la sede legale dell'azienda sanitaria, peraltro confondendo questioni che riguardano l'Ospedale di Barletta con il tema in questione. Con amarezza, ho dovuto constatare che, al di là delle perifrasi e dei vani giri di parola, vi è stata una sospetta concordanza di posizione da parte di chi improvvisamente ha inteso dimenticare quanta energia fino ad oggi si è profusa per addivenire ad una sintesi, la più largamente condivisa, e di quelli che sono gli importanti risultati conseguiti, che comunque rimangono acquisiti al tavolo del confronto. Poiché non è più corretto tacere, alcune domande credo vadano poste con chiarezza: fino a quando durerà questo stillicidio, innescato purtroppo da logiche estranee al tavolo dei sindaci e forse da contingenze elettorali? Rispetto a questo “gioco al massacro”, io non ci sto, perché le responsabilità, soprattutto quando si incide su interessi collettivi, vanno pubblicamente delineate. Si vuole portare tutto a Roma perché si auspicano favori ministeriali, lo si faccia pure, ma chi rema in questa direzione abbia il coraggio di spiegare alle città interessate la propria incapacità di assumere decisioni, evitando di coinvolgere chi invece vuole esercitare appieno le funzioni che la comunità gli ha assegnato. Naturalmente – ed è bene che si sappia puntualmente quale direzione si è presa – tutto questo provocherà ricadute devastanti per il futuro complessivo del nostro territorio, a partire da quelle organizzazioni che, a vario titolo, meritoriamente in questi anni, si sono rese paladine dello sviluppo locale. Forse l'assise barese del 22.11 u.s. un insegnamento significativo ha permesso di trarlo: la coerenza non è costume abituale in politica e, molto spesso, si celano le vere ragioni di taluni atteggiamenti. Tuttavia, il mio senso delle istituzioni, in questo momento, mi ispira tanta libertà di coscienza e la necessità di continuare a lottare per la tutela del futuro di una grande conquista del nostro territorio, quale è stata e rimane la Sesta Provincia”. Avv. Vincenzo Zaccaro – Sindaco di Andria

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" ne autorizzi il loro utilizzo.

Chiudi