«Dispiace vivamente che la vicenda dell’antenna di telefonia in via Scipione l’Africano sia oggetto di strumentalizzazione continua senza che ci sia dietro un’operazione di informazione vera, reale, fondata su elementi oggettivi e non su paure e timori che sollecitano l’istinto del cittadino. Quanto avvenuto lunedì 17 giugno nella Giunta in Quartiere a Santa Maria Vetere per noi Amministrazione è grave: i cittadini che attendevano da tempo di confrontarsi con gli assessori sui problemi relativi al quartiere hanno visto quasi monopolizzare il dibattito da altri cittadini che hanno protestato per l’Antenna, nonostante la disponibilità già mostrata dall’Amministrazione stessa a parlare in altre sedi».
Ad intervenire è l’assessore al Futuro Viviana Di Leo, dopo la protesta dei cittadini di Via Scipione l’Africano a Santa Maria Vetere.
«In tanti modi e a più riprese, sull’antenna specifica di via Scipione l’Amministrazione non ha concesso alcuna autorizzazione, come accaduto in altri luoghi. Ha mediato, questo sì, tanto che già due anni fa l’operazione fu bloccata – prosegue l’assessore – Ma di fronte alla normativa sovra-comunale e all’accordo dell’azienda con i privati sul cui suolo sarà realizzata l’antenna, nulla il Comune ha potuto e può fare, diversamente dalle errate comunicazioni che qualcuno si ostina a fare.
Abbiamo provato, con non poca difficoltà, a chiarire ancora una volta quello che sta accadendo ma è nostro dovere sgomberare il campo dagli equivoci e dai luoghi comuni.
E poiché più volte è stato tirato in ballo (in maniera errata) il Protocollo che il Comune di Andria, su input di questo assessorato, ha siglato con WINDTRE a gennaio scorso, iniziamo proprio da qui. Pubblichiamo il protocollo firmato dalle parti per far comprendere cosa è stato sottoscritto. L’associazione della sottoscrizione di tale protocollo con l’installazione di antenne 5G sul territorio, infatti, è del tutto errata. Chi afferma ciò dimostra di non essere informato sul contenuto del protocollo, affermando cose non vere su un argomento che è interesse di tutti: la salute pubblica.
Dispiace il fatto che venga rinfacciata una correlazione inesistente, nonostante il raggiungimento di un importante obiettivo di innovazione che ha l’ardire di intraprendere un percorso di “smart city”. Dove “smart city” non significa certo “inondiamo la città di antenne 5G”, ma è l’avvio di un percorso per rendere la città “intelligente”, più efficiente e vivibile a beneficio degli abitanti e delle imprese».

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