Condanne per i 18 imputati, tutti appartenenti al clan Pistillo, con l’accusa a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga, per alcuni con aggravante del metodo mafioso. Si è conclusa così, questa mattina, l’ultima udienza davanti al Tribunale penale di Bari per le brevi repliche della Pubblica Accusa e la lettura del dispositivo. La città di Andria, costituitasi parte civile nel processo, iniziato a novembre 2023, era presente questa mattina in aula con il sindaco Giovanna Bruno e l’avvocatura dell’Ente, con il suo difensore avv. Giuseppe De Candia. Le condanne per tutti vanno dai 3 ai 20 anni di reclusione.
La sentenza di oggi giunge all’indomani di una importante operazione della Guardia di Finanza che ha disarticolato un’organizzazione criminale operante tra Puglia e Abruzzo dedita al traffico di droga, con 31 misure cautelari eseguite e sequestri di beni per circa 2Mln. Tra di loro anche andriesi.
«La sentenza mi è apparsa in linea con quello che è stato tutto l’impianto accusatorio e istruttorio – commenta il sindaco Giovanna Bruno – Si tratta di pene detentive e restrittive importanti e nette, per soggetti che abitualmente hanno macchiato di immoralità la città, con radicati e reiterati fenomeni criminali malavitosi che hanno provocato un grave danno al decoro, all’immagine, al concetto di salute e di benessere che in una comunità dovrebbe essere sempre garantito e di cui il sindaco è la più alta espressione. Il Comune si è costituito parte civile anche al fine di chiedere risarcimento per tutti questi danni arrecati e per creare un impatto di “monito” per tutti. Il dispositivo di sentenza prevede che per il risarcimento il Comune dovrà avviare un separato giudizio ordinario per la quantificazione. Ci attiviamo anche in tal senso per essere consequenziali. Il dispositivo di sentenza prevede anche la revoca di tutte quelle misure di ausilio e assistenza di cui gli imputati hanno goduto nel tempo (reddito di cittadinanza e altre forme). La città di Andria ha una macchia antica e sempre nuova, legata a traffici e illegalità diffusa che ruota intorno agli stupefacenti. Penso ai primi destinatari di questa macchina violenta di distruzione umana, che sono i nostri figli, sono i nostri giovani, esposti al rischio di un continuo mercato che si alimenta della loro ingenuità molte volte.
Sono grata alle Forze dell’Ordine, alla Procura, alla magistratura, a tutte le donne e gli uomini dello Stato a vario titolo impegnati nel contrasto quotidiano alla criminalità – conclude la prima cittadina – Un’amministrazione comunale non può fare altrimenti, anzi: 
deve essere il primo anello saldo di ogni e più opportuna azione di prevenzione e di argine, creando le condizioni per la crescita di una comunità più consapevole, più responsabile, meno omertosa e più collaborativa».

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" ne autorizzi il loro utilizzo.

Chiudi