Accesso a Borgo Montegrosso, si lavora alacremente verso quella che è chiamata ad essere la soluzione definitiva. Dopo le audizioni di ieri in V Commissione Regione Puglia, su richiesta dei consiglieri regionali del territorio, Caracciolo e Di Bari, alla presenza del presidente della Provincia Bat, Leonardo Lodispoto, dei rappresentanti di Asset Puglia, del capo di Gabinetto della presidenza della Regione Puglia, del sindaco di Andria Giovanna Bruno e di rappresentanze dei dipartimenti Viabilità e Lavori Pubblici, questa mattina il vertice si è spostato in Prefettura a Barletta, dove hanno preso parte anche la ditta esecutrice dei lavori, le alte rappresentanze delle Forze dell’Ordine e i rappresentanti del Borgo (tra residenti e attività economico-produttive).

Il sindaco di Andria, presente ad entrambi gli incontri, ha ribadito la necessità di salvaguardare in qualsivoglia modo l’accesso a Montegrosso, con soluzioni compatibili alle esigenze di collaudo dell’opera da parte della provincia, allo stato dei luoghi e alla normativa vigente in materia di strade. Ha preso piede la proposta comunale di classificare la strada come extraurbana secondaria da parte della Provincia, mentre la Regione ha garantito l’accantonamento di 11 milioni di euro che, aggiunti ai 2 milioni già resi disponibili dalla Provincia, costituiranno la dotazione utile a lavorare sul progetto di ulteriore ammodernamento definitivo della SP 2. Nelle more, la Provincia si è resa disponibile a mettere in sicurezza la via Vecchia Minervino, per renderla più agevole quando l’attuale rotatoria di cantiere sarà rimossa per il collaudo.

Tale intervento su via vecchia Minervino, però, come ribadito dal sindaco, non può essere considerato una soluzione al problema dell’accesso al Borgo in quanto quella è strada di dimensioni contenute (4 metri) che non consentirebbero l’agevole scorrimento di mezzi pesanti, circolari o ambulanze. Di qui, la necessità di comprimere al massimo i tempi di individuazione di una soluzione più congrua, sempre sulla S.P.2, cosa su cui la Provincia sta lavorando concretamente.

«Sono fiduciosa – ha detto il sindaco – I limiti dell’opera che si è realizzata sono noti a tutti e tutti i soggetti in campo stanno facendo la propria parte per dare serenità definitiva al Borgo di Montegrosso. Per questo ringrazio ancora una volta il Prefetto Riflesso, il Presidente ed il dirigente della provincia, la Regione ed i suoi consiglieri che si sono attivati e sento di ringraziare le rappresentanze del Borgo che, nella loro legittima preoccupazione, si sono sempre dimostrati pazienti e disponibili a collaborare su soluzioni dignitose per tutti.

La loro fiducia nelle istituzioni non può essere assolutamente delusa. Chiudere l’accesso al Borgo significa mortificare l’economia, la vitalità e la produttività di un territorio dal potenziale immane. A giorni avremo il cronoprogramma dettagliato da parte della Provincia, che sarà nuovamente audita in quinta commissione regionale il prossimo 13 maggio. Da quello capiremo, e non ho motivo di dubitare, quale sarà la soluzione su cui la Provincia si sta concentrando in queste ore, che salvaguarderà l’accesso al Borgo, come chiesto da sempre a gran voce. Nel frattempo, ottenere la classificazione di quella strada come proposto dal Comune è già un risultato che consentirà di lavorare in tempi brevi su una intersezione a raso o su una rotatoria a norma».

Nella riunione in Prefettura si è acclarato che l’attuale rotatoria verrà rimossa solo dopo i lavori su via Vecchia Minervino, previa comunicazione ufficiale da parte della Provincia, previa conoscenza del cronoprogramma degli interventi provinciali.

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