Entra nel vivo il piano strategico “Vision 2020” con i diversi tavoli tematici. Il 27 giugno prossimo, a Barletta, alle 9.30, presso il Teatro Curci, sarà la volta del tavolo tematico denonimato La città della cultura. Si tratta di un appuntamento che ha per obiettivo il riposizionamento attivo dell’offerta culturale nel territorio del nord-barese. Potremmo così riassumere le finalità del piano strategico “Vision 2020”: la costruzione partecipata di una visione condivisa del futuro del nostro territorio; l’edificazione di un patto per lo sviluppo che veda come protagonisti amministratori e cittadini, partners pubblici e privati; l’azione di sistema tesa al coordinamento delle assunzioni di responsabilità dei differenti attori nella realizzazione dei progetti e dei percorsi di sviluppo individuati. Per conseguire tali obiettivi, occorre privilegiare le analisi prospettiche e di scenario, la riduzione della complessità in funzione di un disegno strategico unitario, l’incontro tra razionalità e dinamicità nella definizione degli obiettivi intermedi, la consultazione continua della società civile, nel suo essere portatrice di interessi diffusi, la comunicazione quanto più ampia dei risultati perseguibili e perseguiti. Si tratta di consolidare un metodo che dà vigore e concretezza alla democrazia partecipata e incentiva il senso di appartenenza e di fiducia nelle istituzioni, senza tuttavia cadere nella nota sindrome del Nimby (Not in my back yard). L’ass. alla Cultura, prof. Paolo Farina, ha dichiarato: «Nella pianificazione dello sviluppo di un territorio, l’offerta culturale gioca un ruolo assoluto ed insostituibile. È necessario assumere una visione strategica consapevole di quanto investire in cultura significa investire nella crescita e nello sviluppo della nostra comunità. Per questo occorre individuare con cura gli ambiti di interesse, nonché quello dei portatori di interessi, i cosiddetti stakeholders. Più alto sarà il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, più ampia sarà la possibilità di costruire insieme il futuro e il protagonismo del nostro territorio. Rivolgo dunque un accorato appello ai mondi della Scuola, dell’Associazionismo, del Volontariato, affinché non perdano questa importante occasione di confronto e di partecipazione»

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