Asili e canile, due grosse progettualità a cui il Comune di Andria – settore Lavori Pubblici sta lavorando e che, nonostante la rimodulazione delle risorse da parte dello Stato, non ne sarà impedita la realizzazione.
Chiarisce e ricostruisce i passaggi fondamentali della vicenda l’assessore ai Lavori Pubblici arch. Mario Loconte. «Nonostante la rimodulazione dei fondi, con il Settore Lavori Pubblici – spiega Loconte – stiamo cercando di salvare due progetti che consentiranno alla città di realizzare due nuovi asili, sebbene rispetto ai programmi iniziali le risorse risultano inferiori. Questo non arresterà l’obiettivo iniziale fissato. Come anche rispetto al canile, questo progetto ha subito una battuta d’arresto a causa della rimodulazione dei fondi che ha posto il nostro Comune in seria difficoltà per l’attuazione del progetto iniziale che, anche rispetto ai nuovi requisiti posti dal regolamento di attuazione regionale pone a carico dell’ente maggiori spazi e servizi che ovviamente richiedono altrettante risorse che la nuova rimodulazione non è in grado di garantire. Siamo in contatto con il Ministero per trovare una soluzione che salvi il finanziamento senza pregiudicare la realizzazione dell’opera».
Il Comune di Andria in risposta a due Bandi del Ministero dell’Interno di concerto con il Ministero dell’Istruzione del 22 marzo 2021 e 2 dicembre 2021, ha candidato due progetti finalizzati alla costruzione, rispettivamente di un Polo per l’infanzia, nel quartiere San Valentino e per la realizzazione di un Asilo nido in Largo Ceruti. Entrambe le candidature sono risultate ammesse, confermando al Comune di Andria due finanziamenti e precisamente 3 milioni di euro per il Polo dell’Infanzia e 1,9 milioni per l’Asilo nido. Esattamente l’11 ottobre 2022 il Comune di Andria ha sottoscritto con il Ministero l’accordo di concessione per la costruzione del Polo dell’Infanzia nel quartiere San Valentino e l’11 novembre 2022 ha sottoscritto l’altro accordo di concessione per la costruzione dell’Asilo nido in Largo Ceruti. Da allora il Settore Lavori Pubblici del Comune di Andria si è attivato per l’affidamento degli incarichi per la redazione dei progetti di fattibilità tecnico economica scontando nell’arco dell’anno 2023 tutti i passaggi, conferenze di servizi e relative autorizzazione propedeutiche alla validazione dei progetti. Fino al 28 dicembre del 2023 con la calendarizzazione della proposta di delibera di Giunta del progetto di fattibilità tecnico economica relativo al Polo dell’Infanzia, ma la stessa approvazione viene bloccata all’esito di una comunicazione del Ministero che preannuncia che sull’investimento 1,1 del PNRR sarà attivato un nuovo riparto di risorse al quale il Comune di Andria, ricorrendone le condizioni, potrà concorrere. In sostanza, l’iter viene bloccato dal Ministero che ha comunicato all’Ente che era in corso da parte del Governo una rimodulazione dei fondi sugli asili e che sarebbero sopraggiunti i decreti di de-finanziamento con i successivi nuovi avvisi per l’assegnazione delle nuove risorse.
«Il 15 maggio 2024 – aggiunge l’assessore – viene emanato il nuovo avviso pubblico che ha come obiettivo PNRR quello di consentire la costruzione e realizzazione di nuovi asili nido nella fascia 0-6 anni quale aiuto per le famiglie: in questo bando Andria è già presente e classificato al quinto posto su 387 comuni ammessi a finanziamento. Le nuove graduatorie vedono ammessa per il Comune di Andria la realizzazione di due nuovi asili, nel quartiere S. Valentino e in Largo Ceruti, con una rimodulazione al finanziamento pari a 3,24 milioni di euro».
C’è un’altra buona notizia sul tema “asilo”: è in corso la procedura finalizzata alla riapertura del Nido d’Infanzia “Gabelli”. Infatti il Settore Servizi Sociali, in collaborazione con il Patrimonio e Lavori Pubblici ha già acquisito in sede di conferenza di servizi, avviata nello scorso mese di aprile, i pareri prodromici all’autorizzazione del servizio da parte del SIAN, SPESAL E SISP oltre che del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco. Il Comune ha cercato di ripianare la situazione debitoria grave della struttura ed ora sta procedendo pian piano alla sua riapertura, rispettando i vincoli stringenti del piano di riequilibrio. Sulla questione Canile, invece, il Comune di Andria si è candidato nel 2021 ad un bando per la realizzazione di un canile sanitario e canile rifugio. Successivamente l’Ente ha ricevuto con Decreto del Ministero dell’Interno del 16.11.2021 il finanziamento per un importo pari ad € 1.158.000,00 (contributo assegnato) e per € 2.000,00 cofinanziamento), come da progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica candidato, dell’importo complessivo pari ad € 1.160.000,00. Gli Uffici si sono attivati, subito dopo, con la manifestazione di interesse per l’affidamento dell’incarico di progettazione, coordinamento della sicurezza e Direzione Lavori.
«Mentre si lavorava alla redazione del progetto – spiega ancora l’ass. Loconte – è giunta una nota dello stesso Ministero che ha rimodulato i fondi assegnati, rifinanziando l’opera considerando l’importo delle risorse definitivamente assegnate in € 858.124,36, determinando pertanto una battuta di arresto sui lavori in corso. Nel contempo, sono intervenuti gli aggiornamenti del listini prezzi Regionali con gli aumenti dei costi dei materiali da costruzione e l’entrata in vigore della nuova Legge Regionale che ha approvato in via definitiva il nuovo regolamento attuativo che contiene le nuove norme sul controllo del randagismo, anagrafe canina e protezione degli animali. Norme che hanno stabilito requisiti e parametri aggiuntivi e maggiorativi rispetto al precedente regolamento Regionale che hanno “imposto” un aumento della superficie utile necessaria a consentire l’espletamento delle funzioni e il posizionamento corretto delle strutture relative al canile sanitario e al canile rifugio, aumento che si è riverberato nei costi di realizzazione e gestione di tali strutture.
Con questo Regolamento dunque c’è un maggiore impegno di spesa e di risorse per garantire il rispetto dei requisiti e parametri imposti. Siamo in contatto con il Ministero per trovare una soluzione».