“Federico II STUPOR MUNDI ET IMMUTATOR MIRABILIS” di ROBERTO D'ALESSANDRO E MANUELE MORGESE è la rappresentazione teatrale che andrà in scena venerdì 2 luglio, alle ore 21,30 nel suggestivo cortile di Palazzo Ducale, nel cuore del borgo antico cittadino. L'iniziativa, curata dalla Compagnia Teatrozeta e dall' assessorato comunale alla Cultura vedrà esibirsi artisti di varie nazionalità in varie lingue (tedesco, arabo siciliano), nel tentativo di ricostituire la fantasmagorica corte di Federico II. Sotto l'abile regia di Roberto d'Alessandro reciteranno, nell'ordine Manuele Morgese nel ruolo di Federico II, Alessia Degli Angioli sarà Bianca Lancia, Gianni Verdesca in quello di Pier delle Vigne, Eduardo Ricciarelli sarà Prologo e Buffone, Anna Maria Sechi in quello di Shiria e Tiziano Stampate sarà Manfredi. “Federico II è uno dei più controversi personaggi della storia –sottolinea Roberto d'Alessandro-, un Cristo redivivo per alcuni, un anticristo per altri. Una figura gigantesca del medioevo, avvolta per molti versi dal mistero: mago, scienziato, filosofo, poliglotta, naturalista, stratega, grande politico ed ultimo grande imperatore del Sacro Romano Impero. Avvicinandoci alla figura di Federico ne siamo rimasti affascinati, un uomo nuovo per il medioevo, aperto alla conoscenza e alla scienza, che anticipa quasi l'umanesimo, per altri versi un uomo del suo tempo legato ai riti ed alle tradizioni medievali. Il Sud del Regno italico conobbe sotto Federico II un'era di grande risveglio artistico e politico. In questo spettacolo desideriamo affrontare alcuni importanti momenti della vita e delle opere del personaggio senza la pretesa di essere precisi nella ricostruzione della storia minore ci permettiamo di avvalorare alcune suggestive tesi che forse appartengono più alla leggenda che alla realtà. Il risultato è un affresco di un uomo geniale che ancora oggi suscita ammirazione. Federico pare fosse molto amante delle donne, infatti oltre alle sue tre mogli ebbe un'infinità di altre concubine. Pare però che l'unica donna che veramente aveva conquistato il suo cuore, era una tale Bianca Lancia. Da lei ebbe tre figli. Fra questi Manfredi. Alla sua corte itinerante di poeti e letterati, scienziati e matematici, ebrei, arabi, cristiani e musulmani, gente di ogni razza, cultura e fede, vi era un grande letterato, Pier delle Vigne, logoteta dell'imperatore e suo grande amico. Ancora pare che allorché Bianca Lancia restò incinta di Manfredi, l'imperatore, adombrando il dubbio che il figlio non fosse suo ma di Pier delle Vigne, fece rinchiudere la donna amata in una torre a Gioia del colle e fece accecare Pier delle Vigne. L‘amico in seguito all'accecamento, come ci racconta Dante, si uccise, adducendo la sua sfortuna alle calunnie. Bianca Lancia aspettò invece pazientemente di partorire, dopodiché compì un atto che convinse Federico della sua fedeltà: pose il nascituro su di un vassoio e lo inviò al suo signore, ma a fianco del neonato vi pose, recidendoli, anche i suoi seni. Resosi conto dell'errore Federico si reca alla torre e sposa Bianca Lancia, rendendola così regina nei sui ultimi istanti di vita”. Il 30 giugno ed il 1° luglio lo spettacolo sarà annunciato da banditori, araldi e giocolieri, che sfileranno per le vie della città.