Con la Legge N. 92 del 30 marzo 2004 la Repubblica Italiana ha istituito il “Giorno del Ricordo” in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata.
Scopo del riconoscimento del Giorno del Ricordo, indicato nel comma 1 dell'articolo 1 di tale legge, è quello di “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
La terribile pagina di storia a cui fa riferimento il 'Giorno del Ricordo' è quella che interessò i territori dell'Istria a partire dall'autunno del '43, subito dopo l'armistizio, fino al 1947, dove furono rastrellate, deportate e uccise migliaia di persone, per lo più italiani, dai partigiani dell'esercito di Tito. L'inizio dell'eccidio risale al '43, subito dopo l'armistizio, nell'Istria abbandonata dai soldati italiani e non ancora controllata dai tedeschi, quando i partigiani slavi gettarono nelle foibe (fosse rocciose profonde fino a 200 metri) centinaia di cittadini italiani considerati “nemici del popolo”.
Ma fu nel 1945, durante i quaranta giorni dell'occupazione jugoslava, dall'ingresso di Tito il 1 maggio fino all'arrivo delle truppe anglo – americane a metà giugno, che la carneficina delle foibe raggiunse l'apice dell'orrore. Lo sterminio fu condotto senza distinzioni politiche, razziali ed economiche, seguendo le direttive di Tito che ordinava di eliminare i fautori del nazionalismo. Furono arrestati fascisti, anti-fascisti e partigiani, cattolici ed ebrei, uomini, donne, vecchi e bambini, industriali, agricoltori, pescatori, poliziotti e carabinieri, militari e civili, secondo un disegno che prevedeva l'epurazione della popolazione italiana attraverso torture, fucilazioni e infoibamenti.
La persecuzione, soprattutto in quella “terra di nessuno” vicina al confine sottoposta all'amministrazione jugoslava, la violenza e l'efferatezza delle esecuzioni, precedute spesso da processi sommari, torture e linciaggi, determinarono l'esodo che nel dopoguerra allontanò quasi tutta la popolazione italiana dall'Istria.
Domani pomeriggio alle ore 18, in occasione del 'Giorno del Ricordo', il Sindaco di Andria, avv. Nicola Giorgino, riceverà a Palazzo di Città, i rappresentanti del 'Comitato 10 Febbraio' e della 'Giovane Italia', promotori di una raccolta di firme per l'intitolazione di una strada o di una piazza ai martiri delle foibe.

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