In data domenica 1° dicembre 2013 sul quotidiano nazionale “l'Avvenire” è apparso un intervento a firma del Sindaco di Andria, avv. Nicola Giorgino, in merito alla proclamazione ufficiale di Andria, quale “Civitas Mariae”.
” Il 21 Novembre 2013, Proclamazione ufficiale di Andria quale “Civitas Mariae”, è una data che rimarrà scolpita a lettere d’oro nella storia civile e religiosa della città di Andria.
Il riconoscimento del Vescovo S.E.R. Mons. Raffaele Calabro, avvenuto con Decreto dell’8 Settembre 2013, Natività della B.V. Maria, fa seguito ad una precisa richiesta dell’Amministrazione Comunale, interprete di un diffuso, radicato e continuo sentimento di devozione e pietà popolare della comunità andriese verso la figura di Maria, Madre di Gesù Cristo.
La devozione mariana, assai sentita ad Andria, ha origini molto antiche, che risalgono all'età medievale e che trova ampia documentazione non solo in riferimenti storici, artistici ed architettonici ma anche in numerose pubblicazioni di studiosi locali e storiografi insigni.
Già nel 1906, l’illustre Vescovo locale Mons. Emanuele Merra, prelato di grande cultura e carità, nell’opera “Monografie Andriesi” ebbe ad affermare che “tra le città italiane, che palpitano amore dolcissimo per Maria, e sono da lei teneramente riamate; io son di credere che a ragione Andria possa chiamarsi la terra delle predilezioni di Maria, e gli Andriesi la porzione eletta dei figli suoi; mentre questa città vanta ben cinque prodigiose Immagini della bella Nazarena, vanta tante Chiese ad onore di Lei innalzate, vanta d’averla a sua principale e celeste Patrona eletta”.
In Maria vecchie e nuove generazioni uniscono trepidazione e ragione nel segno della memoria vivificante, dell’appartenenza ad una stessa comunità.
Il principio di laicità delle Istituzioni è, altresì, salvaguardato dal fatto che l’istituzione comunale ha recepito e, dunque, rispettato, il sentimento religioso della stragrande maggioranza dei cittadini andriesi.
L’immagine e i significati che porta in sé questa nobile Figura si trasformano in valori universali capaci di unire i tempi e le epoche di chi le ha vissute.
Valori che oggi più che mai, nell’incertezza dei tempi attuali, sono il fondamento su cui costruire coscienze rinnovate ed una società solida, in grado di poter affrontare le sfide che l’attualità impone.
Il riconoscimento di “Civitas Mariae” vuole rappresentare, aldilà delle definizioni prettamente formali, un richiamo ad uno spirito civico che sappia guardare con speranza alla costruzione di un futuro all’insegna dell’etica e della responsabilità.
E' un richiamo forte prima di tutto a noi, classe politica, alle istituzioni pubbliche e religiose, perché sappiamo tutti operare con responsabilità per il bene della “res publica” all’interno di un orizzonte ideale a cui la “Civitas Mariae” deve necessariamente tendere.
A noi, pertanto, spetta la capacità di raccogliere l'invito a lavorare con umiltà, sacrificio, impegno responsabile e onesto, capacità di dialogo e spirito costruttivo, perché le nostre comunità non smettano di crescere come città solidali, accoglienti, aperte e generose”.

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